mercoledì 1 febbraio 2012

Trip Report: 13-14 Gennaio, viaggio ed Epcot World Showcase (prima parte)

Fianlmente il viaggio programmato da 9 mesi si è concluso ed eccomi a raccontare in questo trip report (che si preannuncia molto lungo) le mie giornate di visita negli spendidi parchi della Florida.

La partenza è stata il 13 Gennaio, dall'aeroporto di Fiumicino, terminal 5. Questo nuovo terminal è stato realizzato appositamente per i voli in partenza per gli Stati Uniti, che prevedono delle procedure di sicurezza differenti. Per fortuna era quasi deserto e abbiamo sbrigato tutto in pochissimi minuti, per poi essere trasportati con una navetta all'area delle partenze vera e propria.

Il nostro volo prevedeva uno scalo a Philadelfia e l'arrivo a Palm Beach. Non esistono voli diretti per Orlando dall'Italia, ma la destinazione finale è stata scelta per risparmiare circa 100 euro a persona. Con quei soldi abbiamo potuto fare una notte in più in albergo e pagare parte delle spese di noleggio dell'auto.
Una volta noleggiata l'auto con la compagnia Advantage ci siamo diretti verso il nostro hotel, il Best Western vicino all'aeroporto.

Primo desiderio esaudito: alloggiare in uno dei motel con le camere che danno direttamente nell'esterno come si vede nei film.
Secondo desiderio esaudito: cenare con la pizza consegnata in camera, come si vede nei film (con Domino's Pizza, 14 dollari in tre persone di spesa).
Terzo desiderio esaudito: vedere un'auto della polizia che fa la ronda, come si vede nei film.
Non male per il primo giorno, qualcuno propone di tornare a casa, visto che ormai abbiamo visto tutto!

Dopo una notte di riposo c'era anche l'idea di visitare Palm Beach, ma il tempo coperto e la voglia di andare subito a Orlando hanno prevalso. Due ore e mezzo di viaggio in macchina non sono poche e forse col senno di poi l'arrivo defilato non è tanto convenuto, visto che siamo andati direttamente a Orlando. Una destinazione migliore sarebbe potuta essere Tampa, visto che comunque ci siamo andati per visitare un parco ed è a solo un'ora e mezzo dall'obiettivo finale.

L'Hotel che ci ospiterà per i prossimi 15 giorni è l'Orlando Hotel & Suites, che era un Holiday Inn e ha da poco cambiato gestione. Evidentemente per l'occasione è stato parzialmente rinnovato, perchè era tutto piuttosto nuovo.

Le camere sono grandi e confortevoli ed includoono anche frigorifero e forno a microonde, con l'unica pecca di avere l'aria condizionata molto rumorosa. A noi non ha dato fastidio perchè visto il clima non è mai servito lasciarla accesa la notte, ma per chi visita d'estate può essere un grosso problema.
La posizione poi era perfetta: sull'International Drive, a pochi chilometri dai parchi Universal e Sea World e a un quarto d'ora d'auto da Disneyworld. Considerando che abbiamo speso 47 dollari a stanza per notte (un terzo del costo degli hotel di categoria Value Disney) ed era inclusa la colazione all'americana direi che è stato davvero un buon affare.

Ma bando alle ciance, è finalmente arrivato il momento di dirigerci al nostro primo parco: Epcot.
Come si intuisce dalla foto, la giornata non era delle migliori e in serata la temperatura sarebbe scesa parecchio. Ma al momento eravamo troppo eccitati per pensarci: prendiamo le mappe e biglietto pronto in mano ci dirigiamo verso l'ingresso.

Il simbolo di questo parco è sicuramente la gigantesca sfera di Spaceship Earth che si trova direttamente all'entrata:

ma non è questo il nostro obiettivo di oggi. Epcot è infatti diviso in due parti distinte:

  • Future World che si incontra direttamente all'ingresso e dove si trovano gran parte delle attrazioni più importanti
  • World Showcase dedicato ai padiglioni di molte delle nazioni del mondo

E' quest'ultima la nostra destinazione per questo pomeriggio. Quest'area è relativamente povera di attrazioni ed è facile ignorarla se si è di corsa e si vogliono visitare molti parchi in pochi giorni. Visto che invece possiamo procedere con tranquillità a goderci tutto nei dettagli abbiamo deciso di dedicare almeno mezza giornata a gironzolare senza fretta.
Attraversiamo quindi Future World senza farci tentare, passando davanti alla fontana delle nazioni
ma uno stop al Club Cool è d'obbligo:

Qui è possibile assaggiare gratuitamente i gusti di Coca Cola più strani che provengono da tutto il mondo. Sono a disposizione dei guest distributori automatici self service e bicchierini per servirsi a volontà.
Tutti i gusti sono piuttosto strani, in particolare quello che dovrebbe essere italiano assomiglia più a un bitter che a Coca Cola, tanto da farci un po' dubitare anche dell'originalità dei gusti degli altri stati. Ma il locale è condizionato e le bibite ghiacciate: d'estate è un'oasi nell'afa della Florida.

Pochi passi ed eccoci sulle rive del lago attorno al quale si sviluppa il World Showcase.

Ci dirigiamo quindi verso il Messico, la prima nazione che si incontra andando in senso orario attorno al lago, dove facciamo la conoscenza col primo degli scoiattoli che si trovano molto comunemente nei parchi qui a Orlando:
Una piramide Maya ospita in un ambiente notturno: un ristorante, un negozio di prodotti tipici e la dark ride dei Tre Caballeros:



Si tratta di un tranquillo giro in barca in cui si alternano scenari simili a "It's a Small World" a proiezioni su schermi che hanno per protagonisti Paperino e gli altri interpreti dell'omonimo cartone Disney.

Un giro gradevole, ma di certo non si tratta di un'attrazione imperdibile.
Appena usciti ci imbattiamo nello spettacolo di strada dei Mariachi.
Capiamo quindi come sono organizzati i padiglioni del World Showcase. Ognuno ospita:

  • uno o più ristoranti che presentano la cucina tipica della nazione (e in tutti si mangia davvero bene!)
  • un negozio di prodotti tipici
  • spettacoli di strada
  • a volte un'attrazione
Un'altra caratteristica interessante è che tutto il personale di ogni padiglione proviene davvero dalla nazione rappresentata. Chiacchierando poi con una gentile Cast Member italiana, ci ha spiegato che è possibile venire a lavorare a Epcot con contratti temporanei di sei mesi / un anno (la legge sull'immigrazione USA non permette niente di definitivo). Sono tantissimi i ragazzi che vengono da tutto il mondo per fare un'esperienza unica.

Vai alla seconda parte

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